Cinque amici decidono di trascorrere qualche giorno in una baita di montagna, che si rivela presto un posto solitario e sinistro che nasconde un orribile segreto. Nonostante il racconto della leggenda elettrizzi i ragazzi, questi decidono di non dare adito alle paure e di restare per la notte. Man mano che i minuti passano, la trama scivola tra rumori terrificanti, scricchiolii, sinistre telefonate e colpi di scena, incluso l'arrivo di un inquietante imbalsamatore.
Come nella più classica tradizione del genere horror, tutto si svolge all'insegna della suspense, se non fosse che si ride dall'inizio alla fine. E sì, perché questa è una commedia dissacratoria, seppur ammirata, di uno dei più amati generi cinematografici. L'ironia pervade la trama attraverso la creazione di personaggi insicuri, inquietanti, psicotici e dalle personalità schizoidi, figli della migliore letteratura psicoanalitica. Gags di situazione e continui ribaltamenti della realtà risolvono nel metalinguaggio lo svolgersi degli eventi. E non dimentichiamoci che la vita è proprio come un film...
Parallelamente alla trama, la commedia prevede 5 cadute di tono, battute facili e grossolane, per palati meno sottili, care però al sempre più diffuso pubblico televisivo e cabarettaro, che sono annunciate da un segnale acustico e luminoso.
Scritto nel 2005 da Claudio "Greg" Gregori, La Baita degli Spettri è diventato un vero cult teatrale e la compagnia Teatrale Solodidomenica è onorata di poterlo rappresentare.